giovedì 30 aprile 2009

#17 - Cardiaco benestare

E' sempre più complicato non cadere nella banalità. Cerco parole-immagini, consapevole del fatto che se c'è ancora qualcosa da inventare, non sarò certo io a farlo.

Sento crac ovunque, alzo la testa, ma non basta. Devo girarmi per vedere che ore sono. Le 2.08, è decisamente ora che stop.

Vedi? Mi blocco anche solo a parlare. Non sono i referendum abrogativi. Figurarsi se c'entrano qualcosa i decreti legge. E' una conseguenza naturale, credo.

Da solo parlo, anche forse troppo. Sono un monologhista logorroico. Basta poco per farmi bloccare. Non fanno differenza i colori delle maglie, conta chi le abita.

Ci sono posti in cui non sono ancora stato, e un panorama che non ho ancora visto dovrà esistere. Varchi temporali di illogicità si aprono risucchiandomi, riuscirò forse solo così a creare sequenze coerenti.

E' che non sono abbastanza distante per poter scrivere a lungo. Sette, otto ore fa ero in trance, lucido da star bene per mesi. No, non c'entra la musica. E nemmeno i libri a circondarci.

Dell'amaro che nascondi mi nutro.
Sto sorridendo, cosa c'è di male?

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