Ci sono giorni che punto sul rosso ed esce sempre nero. Altri giorni invece, qualsiasi cosa voglia puntare, è sempre la più giusta.
Ci dicono di chiudere gli occhi e buttarci, correre ed essere forti, che niente è come sembra.
Ma correre è un'arte difficile e instabile, ci vuole eleganza per evitare di inciampare. Almeno ci provo per un motivo giusto.
Voglio un tramonto mozzafiato e non quel senso sterile di libertà che arriva dritto dalle licenze notturne cui troppo spesso mi concedo. Voglio correre sulla battigia, con la sabbia che entra nelle scarpe. Voglio buttarmi a terra a guardare il cielo, e contare le stelle col dito mentre mi accorgo che l'acqua mi sfiora e mi raffredda. Ritrovare il piacere di respirare.
Meglio non leggere quel che è stato prima, rischio l'ecatombe emozionale.
Sarà naturale correre, come ora è fisiologico l'accalcarsi delle parole alla fine del foglio. Quasi un chiedere scusa se le parole in alto sono grosse e larghe.
Farò in modo di provare a ridipingere pareti colorate con un solo colore, bianco. Mi stancano le tonalità e le sfumature. Tutto uguale, tutto nuovo.
Get Omens from Your Dreams
4 anni fa
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