martedì 25 maggio 2010

# 65 - Dei binari

Quattro o cinque stelle spente con i piedi, guardi il cielo e ne cerchi altre.
Di catrame ne abbiam bevuto fin troppo, prendiamo un'insegna luminosa.
Il televisore mi ricorda che sto bene così in digitale, le strade strette sono con la polvere, sotto al letto.
Ti ricordi quei cuscini che sapevano di nuovo? Sono vecchi fogli di volti.
E le mani sudate sui vestiti freschi, e le chiavi di volta dei tuoi pensieri.
Quasi a forma delle suole, quasi a forma delle aiuole.
Dei binari mi innamoravo quando viaggiavo via mare.

*Quattro o cinque stelle spente con i piedi appartiene a Raffaele Niro.

# 64

Maledico il tempo, tu maledici le distanze.
L'essenza è quella che viene dopo e si vede prima.
Io non esisto. Ed esisto solo in te.
Ci deporteranno un giorno, e mi seguirai in silenzio nel barcone.
Puoi aggrapparti con quel poco peso che hai, se va male e cadiamo atterrerai su di me.
Dove hai lasciato il tappeto da doccia volante? E' l'unica cosa che ci serve adesso. E' l'unico mezzo per vederci, a mezz'aria.
Sotto l'acqua.

mercoledì 12 maggio 2010

#hopersoilconto - Io solo sa

Nelle cose che non so di te, preferisco le marginali.
Quando muovi le mani, io solo sa il rumore dell'aria che tagli.
Orme invisibili e il luminol che mi hai prestato, noto tutti i tuoi passi e li fotografo in linea retta, i sampietrini ringraziano.
Chiuso per ferie, dicevano un tempo, se aprissero gli occhi il sole non brucerebbe.
E le rive che non ho ancora toccato, le gocce di mare in cui non ti specchi, e quei capelli neri di notte, che voglio tolgano luce alla mia vista.
Non ricordo a che numero ero, non contemplo i lunghi termini che non ti riguardino.
Non riesco più a stare sveglio, e sembro morto - finché qui non torni.
Sembro morto - finché qui non dormi.


Ph: http://www.flickr.com/photos/disfunzioniprimarie/