giovedì 31 dicembre 2009

# 53 - Volcanoes melt me down

Sarebbe strano vedere da lontano i tuoi passi senza mordermi la carne. Sarebbe ingiusto respirare la tua aria e non comprimerla tra le labbra.

Fammi vedere il colore dei giorni,
Vivimi addosso anche fuori, anche oggi,
Scavami dentro ed allevia i dolori,
Ascoltami e toccami corde migliori.

Sarebbe sale sui polsi feriti, sentirti parlare dei sogni finiti. Sarebbe musica in chiave di sol, se i sospiri forti fossimo noi.

Esplodimi dentro come un vulcano,
E dammi la mano se bruci lontano,
E sfiorami solo al contrario di piano,
Diventerò terra, se ne sarai grano.

sabato 5 dicembre 2009

# 52 - E' fredda e vuota questa città senza il tuo respiro

Spirali di combustione.
Una metà che balla, l'altra è stesa. Una metà che grida, all'altra hai tolto le parole.
Riempiamoci gli spazi vuoti, e se avrò freddo bruciami, e se avrò paura uccidimi, e se tremerò guidami.
Nelle nostre anime affittate, e le autorizzate, e le nostre automatizzate convulsioni, sopra i cieli stellati, negli appartamenti usati dalla carta da parati, voglio il tuo sorriso stanco, sul tuo corpo così bianco. Starti addosso come schiuma che consuma la tua gola, voglio essere la piuma che ti provoca risate, stringi forte le mie braccia, scivolo sulla tua pancia, e di quei morsetti, sai, prima o poi ti stancherò.

venerdì 4 dicembre 2009

# 51 - E gli altri continuano a dire che nonostante tutto sei solo un'immagine.

A sentirli tutti bravi, tutti fai come me.
Loro non sanno i tuoi occhi.

Dita contro dita, bocca contro bocca, ogni giorno è un po'una lotta.

Se ci penso ho meno fiato, se ci penso ho meno pezzi, se ci penso, sprofondando, vorrei essere da te.
Viaggi per non arrivare, litanie da bestemmiare, luci da accendere e cose belle da rovinare. Un locale in meno dove andare la sera, un posto in più per posare le nostre ossa nello stesso momento. Telepatia, lo so che mi ascolti e che pensi quel che penso io.

So già che il tuo profumo mi farà impazzire, ché sarà unire i nostri corpi. Tra la punta delle dita disegnerò una farfalla, per spostarti col suo volo. Devo accenderti la luce.

giovedì 3 dicembre 2009

# 50 - E tu che sei bella come non ho visto mai, ed io che mi sporco della terra che non sai.

- Autoscrivo -

Questo è quello che sai fare (e nemmeno ti vien bene)

- Non è più per me -

Proteggimi anche quando sarò incivile e non ci sarà spazio per un vile come me. Sulla mia pelle i segni e le lenzuola, i tagli sulla gola e facce rigate, perché ho carte bagnate.

Me ne tornerò ai giorni vuoti e spenti perché almeno i turbamenti non avevano il nome che hai.
Scappa veloce dalla mia sete di mani, non sempre tutto è come sembra. Mi spezzo più che piegarmi e per i graffi che hai avrei l'unica cura che sai.

mercoledì 2 dicembre 2009

# 49 - Lyijynharmaa

Chi non corre mai lo fa adesso.
Contro il tempo, le stazioni e gli orari assurdi. Dev'essere mio il letto e le punture nelle gambe per svegliarmi, per non tremare come foglia al vento. Non dipende più da me il flusso sanguigno sottosopra. Non svengo perché tu non temi il peso e mi reggi.
La tua pelle di cosa sa? Scivola nel mio disastro. Incastrami le mani e quando avrò freddo ai polmoni, tu lasciali scaldare.
Hayez non sa dei tuoi occhi, delle mie pene e del tuo profilo da imparare con le dita. Mi dai dei nomi e divento EVANESCENTE, e i miei fogli non hanno abbastanza tempo per ingiallire.
Avrò abbastanza spazio da assaggiarti come voglio? Avrai abbastanza voglia di assaggiarmi quando toccherà a noi?
Centometrista a ostacoli, ho bisogno di poterti misurare. Litri, chili e metri di te potrebbero non essere adeguati.
E le lancette sono troppo lente.