venerdì 17 aprile 2009

#05 - Di pioggia e distanze

Averti avanti senza poter dire niente è male.
Sentirti senza averti avanti è peggio.
Esistere senza sentirti è l'irreparabile.

Prendi le note e mettile insieme. Se sono giuste, è musica. Se sono sbagliate, è jazz.

Perché accade tutto senza logica? Perché io non riesco a trovarla una logica?

Migliaia di kilobyte si assottigliano nei cavi che ci avvicinano, ma io non voglio che sia un cavo o peggio ancora un wireless a collegarmi col mio sorriso, a regalarmi un lieve schiudersi di labbra.

Lasciamo perdere le palle, che non le ho mai avute.

Forse piove, non so, mi affaccio. Si, è acqua quella che scende da su. Da piccolo dicevano che era il cielo che piangeva. E forse traggo piacere dal dolore altrui.

E mi dici che non è il mio tempo, e lo accetto, e mi dici che non avrò spazio e lo accetto. Se mi dici di sparire, sta tranquilla, non lo farò mai.

Tremo pensando al viaggio, tutto qui. Congiungi le mani e dopo aprile di colpo. Questo mi terrorizza. La distanza.

Averti avanti senza poter dire niente è male.
Sapere che esisti è già spettacolo in prima fila.

2 commenti:

pinni ha detto...

di tutti quelli che ho letto (ma quanto scrivi???), questo è quello che preferisco :)

Anonimo ha detto...

Ma quanto mi piace?
Pamela

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