mercoledì 22 aprile 2009

#11 - Homhwaby

E così passarono giorni senza parole e notti senza sonno. Facciamo la mattata. Prendiamo la Frecciarossa che arriviamo prima. Qualsiasi cosa purché mi distragga.

Comunque vada, hai lasciato un segno profondo.

La migliore ispirazione è la minaccia. Minaccia politica, minaccia sociale, minaccia di perderti.

Precipito di faccia, e me ne vanto. Se mi nascondo, è per farmi trovare solo da te.

Tra tutte le infinite possibilità che mi si prospettano, scelgo quella più difficile. Aspettare. Bisogna adeguarsi.

Una manciata di ore ci separano. E non sarà la pioggia a fermarmi. E non sarà stanchezza. E non sarà null'altro. Cammino automaticamente verso te.

Se penso che tutto questo non verrà capito...

Ora che è crollato l'ultimo muro, quello dei puntini sospensivi, chiunque può venire a violentare le cose che scrivo di getto, non importa più chi/cosa/come/dove/quando/perché.

Provo a prendere in mano le redini, ma mi sfuggono. Mi pento di cose di cui mai avrei dovuto. E mi sento adolescenzialmente stupido.

E così passarono giorni senza parole e notti senza sonno. Ma qualunque sia l'esito, una parte di me ce l'avrai sempre tu.

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