domenica 3 maggio 2009

#18 - Scritto a fuoco

Scorrono i chilometri, prima o poi finiranno. Meglio star giù in produzione, che se alzo la testa si sente la nausea.

Il fine giustifica i mezzi.

Non è che mi concedo mille lussi, è che sei tu a spostarti e ti seguo.

L'insegna Ipercoop si accende stanca, voglio anch'io essere stanco.

E' che mi prendi, anzi mi hai preso già. So quel tanto che basta per dubitare. Forse non ti rivolgi a me.

Scrivo e cancello, che non voglio mostrarmi debole, non fino a questo punto.

C'è sempre traffico da queste parti. Sulla strada, nella testa. Il bello è che poi mi chiedono perché proprio qui? Il bello è che continuo a dare la risposta esatta alla domanda sbagliata.

Non sanno che il buio mi ha ingoiato per poi sbattermi fuori. Fai la fila come tutti, che c'è troppa gente.

Devi imparare a vendere le tue previsioni.

La carta, la pioggia, le feste, la musica, i nostri bpm sanguigni all'unisono, le mani, la folla, i maxischermi, la croce rossa, le luci intermittenti, quel che ho in corpo e la tua voce da mordere. Tutto scritto a fuoco.

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