giovedì 7 maggio 2009

#20 - Fuori di qui

Fuori dalle parole sparse, di me c'è soltanto silenzio e l'irritante non saper cosa rispondere. Ma il carroarmato alieno non arriverà mai in tempo. Convivo col mio blocco, che il comunismo è caduto due mesi dopo la mia nascita e io non l'ho mai visto.
Non sono riempitivi, per me hanno senso. Cosa devo fare per te? Non c'è più nulla da fare per me. E' come riprodurre un suono senza strumenti. Ci tengo a te, è abbastanza palese? Avrei dovuto stringerti quando ne avevo facoltà.
Polvere, martire, complice.
Le ore non cambiano i minuti, devo solo provare a non ripensarci ogni istante. Forse così smetterà anche il sangue dal naso. La tentazione è buttarsi a terra ad aspettare. Il pavimento mi ha sempre tentato ed io non respiro già più.
Sono soltanto un avvoltoio. Bagnato fino all'anima e circondato dagli occhi tutti uguali degli indiani.
Tu metti l'assenza, il buio sopra noi, questa notte che fa freddo ed è lontano e mezze maniche stropicciate da indossare per dormire.
L'aria del mattino taglia gli occhi rossi, profuma di gomma e di freddo.
Guardare in faccia la realtà, alternativa discutibile. Lasciatemi sospeso, afferro questo giallo dirigibile.
E mai abbastanza coraggio per prenderti le mani e dirti che sono qua.

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