sabato 30 maggio 2009

#28

Flusso.

Scivolavano i passi, uno dopo l'altro sull'asfalto. Alla destra, altra strada; alla sinistra il fiume. Stava per iniziare quel che mai avrei sperato. Un incontro, degli sguardi, pochi attimi, sufficenti solo a farmi cadere a terra. Temevo che tutto sarebbe stato magnifico. Quando ho iniziato a correre non ero stanco. Il flusso lascia estirpare ogni forma di contatto.

Derive.

Le tue mani piccole fervide nitide e timide, alla deriva dei sensi. La soggezione di non saper cosa dire, sperando che ogni parola non debba misurarsi con il metro della goccia che è perenne mia compagna. Angoli opposti. Le sere da solo a limare gli spigoli, le notti gialle a schiacciare i miei sogni per farti entrare.

Parole.

Quelle che non ho mai avuto, quelle che non ti ho detto e quelle che ancora vorrei dirti. Quelle che vorrei sentire da te, quelle che leggo e le altre che immagino. Quelle che scavo, perché non importa. Quelle che mi alzano da terra e mi sbattono al muro, devo finirla. Quelle che sento e che non tornano e che non sono mai andate. A cosa stavo pensando quando mi han chiuso l'ossigeno?

Tutto si perderà.

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