Gli spigoli sono i miei limiti, sterili e inutili spazi da offendere, fendono i giorni nei quali tu militi, e ti allontanano dai toni vividi.
Tu che mi inventi, io che ti distruggo. Scivola sopra qualsiasi mio cruccio, sputami addosso quello che è sbagliato, che sei superiore e me l'hai dimostrato.
E quando avrò in testa di cenere il bianco, alzami gli occhi e resta al mio fianco.
E quando avrò in testa di cenere il nero, annettimi ancora, dentro al tuo impero.
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